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2003 Dimitri Nicolau
Ricordo di Riccardo Bianchini
Veramente la vostra lettera appena arrivata che dice della
la scomparsa di Riccardo mi ha colto malamente di
sorpresa, non lo sapevo e mi è dispiaciuto molto. E' spontaneo l'affiorare
nella mente il ricordo del nostro forse unico incontro
in quel di Tolentino due anni fa in occasione dell'uscita di un CD realizzato
da SAXCHORUS diretto da Alberto Domizi con musiche di alcuni colleghi tra cui
un bel lavoro di Riccardo. In quei due giorni che comprendevano anche una
sessione di interventi sulla musica ( Bianchini,
Manzoni, Nicolau, Samorì e a.) abbiamo "chiacchierato" con molto
piacere, affettività e interesse veramente a trecentosessanta gradi come
fossimo vecchi amici e compagni esperti ormai di navigazioni nel mare molto
mosso della musica che abbiamo voluto chiamare contemporanea. La sua semplicità
con cui grandi e difficili concetti e pensieri sulla musica venivano
espressi e dialettizzati lasciava una generosa apertura e spazio allo spontaneo
dialogare. Avevo la netta sensazione che Riccardo conosceva e agiva benissimo
l'arte di saper ascoltare e apprezzare se l'altro era altrettanto recettivo e attento.
Camminando dopo il pranzo ( non
so ma ci si trovava sempre vicini di posto, forse perché eravamo fumatori,
forse per la sincerità) andavamo verso
il luogo dei lavori e lo sentivo ogni tanto canticchiare un’aria dal Don
Giovanni o di altra opera del nostro fratello maggiore, mi univo al canto
leggero, allora la sua voce diventava ancora più timbrata come di provetto
baritono che accenna sul fiato la bella musica. Un sorriso reciproco d'intesa,
senza parole ci si intendeva benissimo, che la bella
musica forse è stata bella fin dall'inizio, è nata bella e che tocca a noi continuare
a farne nascere dell'altra. Nel sorriso era certa la speranza di una reale
possibilità.
Mi dispiace davvero non avere l'occasione per altri
incontri. L'ultima immagine era un allontanarsi insieme alla sua bella
compagna, un incedere nobile e calmo, di un marinaio che sa
godere della solidità della terra su cui posa armonicamente i piedi.
Dimitri
NICOLAU
Roma, 19.06.2003