© 2002 Dimitri Nicolau
SOTTO LA FONTE GIALLA op. 201
con Violino, Clarinetto, Violoncello
and Pianoforte
( mnemes music edition)
Curiosa e affascinante la vita. Al giovane aspirante compositore gli viene raccontato che l'ispirazione, le idee musicali sono frutto del ragionamento, della cultura, della tradizione, del rapporto con la natura e i suoi fenomeni, dell'esercizio imitativo, dell'identificazione, ma anche dono divino, trasmissione genetica, archetipi insediati filogeneticamente in noi. Ma il giovane aspirante compositore insieme e in quella molteplicità di spiegazioni del fascino misterioso dell'origine del linguaggio musicale scorgeva un poco convincente "tono" nella voce degli anziani e più esperti di lui maestri, un tono stonato, freddo. E alla fondamentale domanda: _ perché questa musica mi dà certe sensazioni e quest'altra sensazioni ancora diverse ?, il di sufficienza finora sorriso sulla bocca parlante dei maestri all'improvviso si fermava e le labbra diventavano sottili, tirate e prive di quel sangue che rende le parole mobili, affettive, vive. Ora il suono era stridulo, secco, perentorio :
_ Ma che vuol dire questo, mica la musica è sensazioni così ., la sensazione non significa niente, il pensiero musicale è pensiero e basta. E il giovane aspirante compositore faceva sforzo su di sé per non ridere in faccia all'anziano maestro per la domanda che gli veniva immediata : ma il pensiero musicale di chi è, chi lo fa?. E se ne allontanava con la morsa quasi angosciante che gli stringeva il ventre, come ferito.
Tenne vive in sé le proprie domande anche se ancora senza risposte valide, soddisfacenti. Anche se ancora senza quei mezzi di conoscenza che coerentemente alla sua età non gli era consentito avere. Componeva senza sapere perché, e il tenue conflitto veniva lenito dalla certezza della sua sensazione di armonia e corrispondenza tra ciò che sentiva e ciò che poi diventava segno sulla carta che sarebbe servito agli interpreti per farlo diventare suono.
Il giovane si tenne le proprie domande, per anni e anni. E poi e con tanta fatica personale ha saputo della scoperta dell'immagine interna, dell'origine della fantasia e del suo sviluppo nei rapporti interumani, nel rapporto uomo donna, dell'origine del linguaggio musicale e del fondamentale primo anno di vita, della nascita come separazione e di ogni separazione come nascita, ha saputo che : " ... è nel canto e nel lamento del bambino che ama la madre che sta la resistenza, è nel canto e nel lamento che nasce sempre la fantasia che può uccidere la vita incantata." *(1)
Ora i volti alterati dal mostruoso ghigno dei sacerdoti-giudici della musica, degli anaffettivi musicologi che continuano a ridurre la creatività come rapporto tra uomo e natura fisica, che continuano a parlare in un epoca di viaggi nel cosmo di bisogno di sacro (come si trattasse del bisogno delle proteine, degli zuccheri e dell' acqua per la sopravvivenza del nostro corpo) non lasciano che un ricordo lontano di una propria situazione interiore ormai passata, un ricordo di una realtà esterna con cui si è avuto un rapporto in cui la non soddisfacente risposta a proprie domande di vitale importanza non ha distrutto la fantasia, la propria libera espressione, la propria libertà nell'espressione.
Comporre in un procedere per emozioni e non per logica razionale. Sorridere per la vacuità del pensiero socratico che è bello solo ciò che è razionale. Continuare a pensare ad una bellezza della e nella musica lasciando liberi i cultori di Socrate, Freud, Wittgenstein e Adorno a respirare l'aria maleodorante e asfissiante dei loro stessi pensieri stagni.
Ora in una incessante ricerca, ogni volta, di fronte alla pagina bianca lacerata dalle cinque inesorabili righe che ci hanno detto chiamarsi pentagramma ci cimentiamo a comporre nuovi "canti" d'amore, linee formate dalla composizione di punti e segni strani che poi verranno fatti suoni. I nostri interpreti porteranno e realizzeranno all'esterno le nostre immagini interne, suoni mai visibili, non toccabili ma sentibili. Una musica con risonanze d'amore non consolatorio.
Dimitri Nicolau
Roma, 10 marzo 2002
*(1) M. Fagioli, La marionetta e il burattino, Nuove Edizioni Romane, Roma